Secondo uno studio portato a termine recentemente, una dieta ricca di alimenti ultra processati (in particolare fast food e carni lavorate), ricchi di zuccheri, grassi e sodio potrebbe far invecchiare più rapidamente.

Alcuni dei più comuni cibi processati:
bevande dolci
bevande gassate
hamburger
wurstel
piatti pronti
pizze surgelate
dolci confezionati a lunga conservazione
snack
Al contrario, una dieta ricca di cibi integrali e verdure è legata a telomeri più lunghi e ad un minor rischio di malattie croniche.
I ricercatori dell’Università di Navarra hanno studiato campioni di DNA e abitudini alimentari di 886 partecipanti dai 20 anni in su, con un’età media di 67 anni.
Secondo questo studio, mangiare almeno tre porzioni al giorno di alimenti ultra processati è associato a telomeri più corti, strutture cromosomiche che ad ogni divisione cellulare perdono una parte, segnando cosi l’invecchiamento biologico, che è legato ad un rischio più elevato di malattie cardiovascolari, diabete e dislipidemia, cancro.




Il rischio sembrava aumentare anche con un po’ di cibo trasformato ogni giorno. I partecipanti che mangiavano due o tre porzioni al giorno mostravano un rischio del 29-40% più alto degli altri di avere dei telomeri corti rispetto a quelli che ne avevano mangiate meno di due.
La funzione dei telomeri è quella di aiutare a stabilizzare i nostri cromosomi e il DNA. Invecchiando, le cellule si dividono e i telomeri si accorciano. Stress, infiammazione e cattiva alimentazione possono accelerare questo processo di invecchiamento.
I ricercatori hanno anche scoperto che il consumo di alimenti ultra processati era collegato a problemi come la depressione (in particolare tra le persone che non fanno sport), l’ipertensione e l’obesità.




I partecipanti allo studio che mangiavano più alimenti ultra processati tendevano anche a fare più spuntini e consumavano più grassi saturi, sodio e colesterolo.
Ma ciò che non mangiavano era altrettanto importante: essi avevano meno probabilità di includere cibi come frutta e verdura nella loro dieta. Mangiavano anche meno proteine, meno fibre, meno carboidrati ed erano meno propensi a consumare grassi sani come l’olio d’oliva.




Ricerche approfondite hanno collegato quindi una dieta ricca di frutta e verdura, cereali, olio d’oliva, alimenti integrali e non processati, a benefici per la salute come un minor rischio di malattie, miglioramenti sensibili della pressione arteriosa e della glicemia ed anche un invecchiamento più sano.
Bibliografia: https://academic.oup.com/ajcn/article-abstract/111/6/1259/5824715?redirectedFrom=fulltext
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